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Visualizzazione dei post da gennaio, 2009

Nel giorno della memoria

LA TRAGEDIA DEGLI ISTRIANI E DEI DALMATI RACCONTATA DA CHI L’HA VISSUTA SULLA PROPRIA PELLE La prima volta che ho letto qualcosa sull’Istria fu quando, da adolescente, ebbi tra le mani “La quinta stagione” di Fulvio Tomizza: un libro che mi ha dato molto e che, purtroppo, non è stato più ristampato ma - ne sono convinto - andrebbe proposto come lettura soprattutto ai ragazzi dei primi anni delle medie superiori. In seguito, per una tesina da elaborare in quinta superiore, conobbi un gruppo di esuli istriani e dalmati che oltre a darmi una copia del Trattato di Osimo, mi parlarono ampiamente delle loro condizioni di uomini e donne brutalmente cacciati dalla propria regione e del loro esodo. Nel 2000 fu pubblicato il libro “L’esodo - La tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia”, di Arrigo Petacco, il quale ripropone il dramma e la morte di migliaia di italiani vittime della “pulizia etnica” voluta dall’allora regime comunista jugoslavo. I nostri connazionali uc

Una memoria per gli emigranti

Qui di seguito "incollo" l'introduzione al primo volume della collana "Questioni di identità". INTRODUZIONE di Carlo Silvano I fenomeni migratori sono sempre stati al centro dell’attenzione e della riflessione degli studiosi per le loro molteplici sfaccettature, riguardando i rapporti sociali, l’economia e i cambiamenti geografici. A soffrirne le conseguenze negative sono soprattutto le comunità rurali e di montagna, che vengono profondamente segnate anche nell’identità e nella memoria collettiva. Da una parte, infatti, le migrazioni generano un ulteriore impoverimento delle aree di partenza, che si vedono privare di potenziale forza lavoro soprattutto di età compresa tra i 20 e i 35 anni, dall’altra, tuttavia, esse portano nuova linfa a comunità che, pur avendo una certa prosperità economica, abbisognano di nuove risorse umane. Anche se l’idea che comunemente si ha dell’emigrante è quella di una persona sola, che possiede solo una “valigia di cartone” e non può