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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Aldo Rovito, Onoriamo la memoria del colonnello Giovanni Pastorelli

Dall'Associazione Culturale Identità Italiana – Italiani all'estero (Calle Timanfaya, 9 - 38686 Guia de Isora, S.C.Tenerife, ricevo la lettera che segue al Commissario per le Onoranze ai Caduti N.H. generale Alessandro Veltri (Piazzale della Marina, n. 4 - 00196 Roma) in merito al monumento al colonnello Giovanni Pastorelli, ubicato nel comune di Briga Marittima che, fino al 1947, faceva parte dell'Italia e ceduto alla Francia col Trattato di pace. Signor Generale,   questa Associazione, che ho l’onore di presiedere, intende onorare la memoria del Colonnello Giovanni Pastorelli, Ufficiale di Fanteria, M.O.V.M., Caduto nella battaglia di Ain Zara (Tripoli) il 6.12.1911, durante la Guerra Italo-Turca. La salma del Colonnello Pastorelli, ad opera di codesto Commissariato nel 1956 fu traslata in Italia e trovasi oggi nel Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare in Bari. Codesto Commissariato ignora probabilmente la sorte del monumento eretto nel 1923 in onore del Co

Canton Ticino, La Val Verzasca negli scritti di Anna Gnesa e nelle foto di Alex Polli

Un libro da leggere e una valle da visitare. La scrittrice Anna Gnesa (1904 – 1986) pubblicò due libri ambientati nella val Verzasca (Canton Ticino): due volumi che in Italia non sono molto conosciuti, ma che meritano certamente l’attenzione del grande pubblico, in particolare di quanti amano l’arco alpino e le culture dei villaggi montani. Qui di seguito vengono proposti alcuni brani tratti dal libro “ Questa valle ” insieme a delle foto realizzate da Alex Polli. I ‹‹Non la chiassosa e torbida Lütschine, ma la Verzasca è la vera perla dei corsi d’acqua, montani. Nessun artista al mondo ha mai dipinto un verde come questo. Nessuno che non l’abbia visto qui, immagina che possa esistere›› (Philippe Charles Gosset, p. 44). ( Alex Polli, particolare di una casa nel villaggio di Brione in val Verzasca ) II ‹‹ Dove gli serviva, il verzaschese ha lasciato la roccia naturale, il masso trovato sul posto, a far da scalino, da lastra del pavimento, da rinforzo delle fo

Marc Tanzi, Fede e terrore nelle opere pittoriche di Giovanni Canavesio

MARC TANZI, FEDE E TERRORE NELLE OPERE DI GIOVANNI CANAVESIO intervista a cura di Carlo Silvano ‹‹ Sono molto interessato alla storia, al patrimonio e all'arte del Nizzardo e, di conseguenza, l'interesse per il pittore Giovanni Canavesio è evidente. Canavesio è uno dei principali protagonisti del patrimonio di Nizza ››, a parlare è Marc Tanzi , appassionato di storia che con l’intervista che segue ci presenterà le principali opere del pittore Giovanni Canavesio, molto attivo nel XV secolo in Liguria e nel Nizzardo. ‹‹ Ho scoperto questo artista – continua Marc Tanzi – molto tempo fa e la forza dei suoi quadri ha sempre lasciato un'impressione indimenticabile. Tutti conoscono il suo famoso “Giuda impiccato”. Ho accompagnato spesso gli amici a visitare la sua grande opera: "Nostra Signora delle Fontane" a Briga Marittima, in una delle più belle valli del nizzardo, la Roya, a cavallo delle artificiali frontiere politiche franco-italiane. Quando il mio mi

Nicola Fiorucci, Il futuro dei Nizzardi è nei nostri figli

Nicola Fiorucci È nei nostri figli il futuro della comunità nizzarda intervista a cura di Carlo Silvano     Ad accompagnarci in un virtuale viaggio nel cuore della città di Nizza è Nicola Fiorucci , nato in questa città il 19 febbraio del 1985, sposato e padre di tre figli. “ Sono cresciuto – ci dice Nicola Fiorucci – negli storici quartieri operai ubicati nella parte est della città. La mia famiglia è italo-nizzarda: italiana da parte dei nonni paterni e nizzarda da parte di quella dei nonni materni ”. Signor Nicola Fiorucci, da dove provenivano i suoi nonni paterni? Le mie radici italiane sono nella Tuscia viterbese e lì torno da quando sono ragazzino almeno un’estate su due per ritrovare la famiglia della mia defunta nonna e per sentire il legame con le mie radici. I miei genitori e nonni mi hanno insegnato chi ero e da dove vengo. Da quanto tempo si interessa alla storia e alla cultura di Nizza e della sua "Contea"? Posso dire che è da sempre che

Julien Scarduelli, I nizzardi sono determinati e coraggiosi

Julien Scarduelli, I veri nizzardi sono determinati e coraggiosi nel difendere la propria identità intervista a cura di Carlo Silvano (fondatore e presidente dell'Associazione culturale "Nizza italiana") Qui di seguito propongo una breve intervista al nizzardo Julien Scarduelli sulla città di Nizza oggi e sulla figura dell'eroina Catarina Segurana. Sotto la cenere c'è ancora un fuoco che brucia e che dobbiamo alimentare con pazienza e spirito di verità. Julien Scarduelli, lei ha origini nizzarde? Sì, da parte di mia madre: i suoi nonni arrivarono dalla Toscana nel 1898 e si stabilirono nel centro storico. Mi può raccontare qualcosa della sua vita e del suo legame con la città di Nizza? Sono nato a Nizza il 2 luglio del 1986. Cresciuto nel centro storico e nella tradizione delle famiglie italo-nizzardi, ho imparato molto presto a distinguere le mie particolarità culturali in un ambiente in cui diverse comunità straniere vivevano fianco a fianc

Luciano Danti, I ticinesi hanno il diritto di essere riconosciuti come italiani

LUCIANO DANTI , Noi Ticinesi abbiamo il pieno diritto etnico-culturale di essere considerati italiani intervista a cura di Carlo Silvano Col ticinese  Luciani Danti [1] , da anni promotore dell’italianità del Canton Ticino e del Grigioni, torno a toccare temi che riguardano la Svizzera che, come Stato, ingloba “quattro” etnie (tedesca, francese, italiana e ladina), così da comprendere come mai una parte della Lombardia, ovvero il Canton Ticino e le valli grigionesi Mesolcina, Calanca, Poschiavo e Bregaglia, rientrano da diversi secoli nei confini politici della Confederazione elvetica. Luciano Danti, per chi ama le tradizioni la Svizzera inizia il suo cammino come Stato nel lontano Primo agosto del 1291. È così? A questa domanda riporto le semplici - ma intense - parole dello storico Georges Andrey [2] , in un’intervista rilasciata diversi anni fa a “Swissinfo”. Secondo la tradizione, il 1° agosto 1291, i rappresentanti di Uri, Svitto e Untervaldo si riunirono sul p