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Visualizzazione dei post da maggio, 2025

La crisi della Sinistra e il significato dell’astensionismo nei referendum: riflessioni in vista dell’8-9 giugno 2025

    La crisi della Sinistra e il significato dell’astensionismo nei referendum: riflessioni in vista dell’8-9 giugno 2025 di Carlo Silvano   Nei giorni 8 e 9 giugno 2025 gli elettori italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi: quattro di questi riguardano il mondo del lavoro, con l’intento di cancellare alcuni capisaldi del “Jobs Act”, e uno propone la modifica dei criteri per l’acquisizione della cittadinanza italiana. La campagna referendaria è sostenuta principalmente da forze della Sinistra politica, in particolare il Partito Democratico e il sindacato della CGIL. Tuttavia, a fronte dell’apparente rilancio di un’agenda progressista, emerge un dato inquietante: una crescente disconnessione tra le battaglie ideologiche di una parte della Sinistra e le reali priorità della società italiana. Il lavoro, senza dubbio, è una delle aree più critiche del nostro sistema socioeconomico. Eppure, i quesiti referendari sembrano affrontare...

Cittadinanza italiana: una questione parlamentare, non referendaria

    Cittadinanza italiana: una questione parlamentare, non referendaria di Carlo Silvano La disciplina della cittadinanza rappresenta uno degli snodi fondamentali della sovranità statale. Stabilire chi ha diritto a diventare cittadino, e in quali condizioni, implica decisioni di natura politica, giuridica e valoriale che incidono profondamente sulla struttura democratica e sociale del Paese. Per questo motivo, ogni discussione sulla riforma delle regole per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri deve essere affrontata in Parlamento e non può essere affidata a un meccanismo referendario, per sua natura sintetico e inadatto a gestire la complessità normativa e sociale del tema. Nel 2024 è stata lanciata un’iniziativa referendaria per modificare l’art. 9, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, che regola l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione. La proposta intende ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza leg...

Il profeta Maometto? Non fu mai un paladino della pace

  (immagine trovata in internet) Giustizia e potere nella Medina del VII secolo: il caso dei Banu Qurayza   Il profeta Maometto? Non fu un paladino della pace La figura di Maometto, fondatore dell’islam e profeta della rivelazione coranica, è stata nel tempo oggetto di letture profondamente diverse, che spesso oscillano tra la venerazione spirituale e l’analisi storica. Tuttavia, se si vuole comprendere il ruolo reale da lui ricoperto nella comunità di Medina nel VII secolo, è necessario andare oltre la narrazione religiosa e valutare anche il suo operato come capo politico e stratega militare. Uno degli episodi più emblematici in tal senso è quello che vide coinvolta la tribù ebraica dei Banu Qurayza, un evento che difficilmente può essere conciliato con l’immagine di un paladino della pace. I Banu Qurayza erano una delle tre principali tribù ebraiche di Medina e, come le altre, avevano stipulato un patto con Maometto e la nascente umma islamica. Tuttavia, durante la ...