La sovranità monetaria negata: le riserve critiche di Marco Rizzo sugli acquisti della Banca centrale europea
La sovranità monetaria negata:
le riserve critiche di Marco Rizzo
sugli acquisti della Banca centrale europea
di Carlo Silvano
Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) ha più volte espresso un giudizio critico sulla politica monetaria europea e sugli interventi della Banca centrale europea, in particolare sulle massicce acquisizioni di titoli di Stato che, a suo avviso, hanno inciso sulla sovranità economica degli Stati membri e favorito logiche finanziarie poco trasparenti. Il suo richiamo non è tecnico fine a se stesso, ma parte da un dato politico e morale: quando una banca centrale compra ingenti quantità di titoli sovrani, ridisegna i confini della democrazia economica, spostando decisioni decisive lontano dai parlamenti nazionali.
La controversia sul cosiddetto “acquisto massiccio di titoli di Stato da parte della banca centrale” e sugli acquisti pubblici di titoli ha sollevato questioni giuridiche e politiche importanti, dibattute anche nei tribunali e nelle aule accademiche. Marco Rizzo sottolinea che questi interventi, pur nati per contrastare crisi e preservare la stabilità finanziaria, possono produrre effetti perversi: incentivano la dipendenza dagli acquisti straordinari, comprimono il dibattito sul debito pubblico e alterano il rapporto fra cittadini e responsabilità di chi governa. Le sue osservazioni invitano a ripensare strumenti e limiti, non a celebrare automaticamente ogni intervento “salva-mercati”.
Dal punto di vista politico, la posizione di Marco Rizzo richiama l’urgenza di riaffermare la sovranità economica: controllo democratico della moneta, trasparenza sugli strumenti straordinari e tutela dei bilanci pubblici come espressione della volontà popolare. Questo significa anche chiedersi quali contropartite siano state imposte agli Stati in cambio di questo sostegno e se esistano margini per politiche alternative che mettano al centro lavoro, industria e welfare, e non solo il contenimento dello spread.
È un tema che richiede onestà intellettuale e responsabilità politica: non si tratta di demonizzare la Banca centrale, ma di riaprire il confronto su chi decide, come e con quali limiti. Se l’Europa vuole essere insieme mercato e comunità politica, occorre tornare a discutere delle regole e a restituire ai cittadini la parola sulle scelte che condizionano il loro futuro economico. Le osservazioni di Marco Rizzo, anche quando irritano gli orizzonti dominanti, svolgono questa funzione critica: ricordano che la sovranità non è un ricordo del passato, ma un compito da esercitare oggi.
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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi. Per informazioni cliccare sul seguente collegamento alla libreria "Il Libraccio": Libri di Carlo Silvano







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