SAN FIOR (Treviso) - Nella sala polifunzionale del municipio di San Fior in piazza Marconi 2, è stato presentato il libro "DIARIO. Un prete della diocesi di Treviso racconta la propria esperienza come spazzino nella città di Colonia nel 1964" (Ogm editore 2007). L'incontro si è svolto il 29 aprile 2011. A presentare il libro - inserito nella collana editoriale "Questioni di identità" e pubblicato col patrocinio morale dell'Associazione culturale "Nizza italiana" - è intervenuto l'assessore alla cultura Francesco Granzotto (Comune di San Fior), Carlo Silvano (direttore della collana editoriale "Questioni di identità") e don Giampietro Zago (sacerdote della diocesi di Vittorio Veneto ed ex operaio).
Qui di seguito pubblico una parte di un saggio dell'antropologa Michela Nussio dedicato alla Val Poschiavo (Grigioni Italiano) ed inserito nel volume "Una memoria per gli emigranti" (vedi post precedenti). Anche le foto solo di M. Nussio. La Val Poschiavo non è sempre stata parte dell’attuale Svizzera. Durante l’epoca romana apparteneva all’XI Regio, dopo il periodo carolingio passò dapprima al vescovo di Como e poi ai Visconti di Milano. Dopo vari tentativi il vescovo di Coira [1] riuscì a sottrarla al Ducato milanese. Nel 1408 la valle entrò a far parte della Lega Caddea: da quel giorno il suo futuro fu principalmente legato alla storia grigionese e quindi svizzera [2] . La Val Poschiavo appartiene quindi soltanto geograficamente e culturalmente alla Valtellina. A partire dalle due guerre mondiali, infatti, con la perdita d’importanza dell’agricoltura, si è sempre più orientata economicamente verso la Svizzera tedesca [3] . È un distretto composto da due comuni, Br
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