In Italia Pasquale
Paoli (1725 Morosaglia – 1807 Londra) è un eroe poco conosciuto, ma merita la
dovuta attenzione perché con i suoi valori e i suoi ideali oppose una strenua
resistenza ai francesi che ambivano a predominare nel nostro Paese. L’acquisizione
della Corsica da parte della Francia nel 1768 costituiva, infatti, un passo
molto importante compiuto dal governo d’Oltralpe per estendere il suo dominio
sulla penisola italiana. Pasquale Paoli è considerato il difensore per
eccellenza dell’indipendenza della sua isola, e durante il Ventennio fascista
fu al centro dell’attenzione di numerosi autori, ma già nella seconda metà del
Settecento l’opinione colta italiana – come ha notato anche Carlo Morandi –
seguiva con interesse le vicende della Corsica, considerata un autentico
“pezzo” dell’Italia, e della figura di Pasquale Paoli, perché la sorte
dell’isola era intimamente legata al problema politico dell’Italia. Non a caso
furono numerosi i volontari còrsi che parteciparono alle guerre per l’indipendenza
del nostro Paese.
Parlare oggi di
Pasquale Paoli da un lato significa rivalutare il patrimonio morale e di valori
che ha consentito l’unificazione dell’Italia, dall’altro aiuta a comprendere quanto
siano in pericolo la cultura e il dialetto còrso a causa della politica di
francesizzazione attuata dal governo di Parigi sull’isola sin dalla sua
annessione. In effetti, in Corsica le autorità francesi hanno sempre assunto un
atteggiamento di stampo coloniale, perseguendo la distruzione delle tradizioni
e della cultura isolana. I diritti dei popoli, però, vanno sempre
salvaguardati: troppo spesso la Francia si arroga il diritto di dare lezioni di
civiltà ai Paesi meno progrediti dell’Africa e dell’Asia quando, poi, assume
atteggiamenti coloniali nei confronti di comunità e culture minoritarie in
Europa.
Si resta perplessi,
infine, davanti all’atteggiamento di chi in Italia considera la Francia come
una nazione culturalmente progredita, quando i fatti presentano, invece, il
Belpaese come lo Stato che realmente tutela le minoranze, come quella
altoatesina e quella valdostana. È importante, allora, riscoprire e valorizzare
personaggi come Pasquale Paoli e, seguendo il suo esempio, elaborare e
rilanciare una nuova cultura politica tesa al rispetto per le minoranze etniche
e linguistiche in ogni angolo del nostro pianeta.
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