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Silvia Saccol, vi presento mia zia Rosaria Saccol (per 51 anni abadessa del monastero cistercense di Veglia)

 


Domenica 23 ottobre 2022, presso la sala teatro della Casa della Comunità di Villorba, sì è svolto un incontro ricordare suor Maria Rosaria Saccol, che è stata anche abadessa del monastero cistercense di Veglia. Nel corso della serata sono stati eseguiti brani di Mozart col maestro organista Livio Schiavato ed il soprano Irina Dubrovskaya, ed è stato presentato il volume "La regola di non dimenticare" con Claudio Spina, Antonella Bianchi e Cinzia Zanardo.

L'iniziativa è stata organizzata dalla parrocchia dei "Santi Fabiano e Sebastiano", guidata da don Paolo Scattolin, in collaborazione col Circolo di lettura "Matilde Serao" di Villorba.

Qui di seguito propongo le foto scattate durante la serata ed il testo dell'intervento fatta dalla nipote Evi Silvia Saccol.

Carissimi, buonasera!

Penso mi conosciate tutti qui a Villorba ma se per qualcuno non fosse così, mi

presento: mi chiamo Evi Silvia Saccol, figlia di Silvio e Maria Fabris e nipote di Suor Maria Rosaria.

Abbiamo ascoltato insieme le Voci talentuose di Irina e Cinzia.

Io non possiedo questi talenti ed ora mi sto chiedendo: “Quale Voce posso essere qui?”.

Inoltre Claudio e Antonella hanno saputo raccogliere in modo magistrale e meticoloso la vita, le opere, il pensiero, le testimonianze, la biografia della Zia.

Quindi continuo a chiedermi: “Quale contributo aggiuntivo posso dare a questo evento e a voi, oggi?”.

Io, ho solo me stessa da offrirvi e nulla più.

Una me stessa cresciuta fin da bambina respirando la presenza carismatica e la fede della Zia.

Quello che io sono oggi lo devo anche a Lei.

Lei è in me sempre! E io ne sono l’orgogliosa nipote. Ci dicevamo in ogni occasione: “Unite nel nome! E unite nello Spirito!”. Perché portava il mio stesso nome di battesimo, Silvia.


 

I nostri incontri non sono poi molti se consideriamo l’arco di tempo di una vita intera. Sapevamo in famiglia del suo lavoro incessante in parlatorio ad accogliere chiunque si presentasse, perciò rispettavamo questo suo donato spazio agli altri che spesso escludeva l’adeguato riposo per lei.

Lo rispettavamo rimanendo in disparte e ricorrendo a Lei, solo in estrema necessità, per attingere in quei momenti, a sapienze più alte.

Suor Maria Rosaria è sempre stata infatti, in tale comunione di cuore e spirito con la Sostanza da diventarne portavoce. Pregava, chiedeva e tornava con la risposta.

Una volta disse: “Non è la mia risposta ma quella di Gesù!” E quella si manifestava come predetto e come la soluzione migliore nel contesto in cui era stata richiesta.

Un piccolo fatto però lo vorrei raccontare, perché in questo chiedermi, quale Voce potevo essere qui, è emersa un’immagine.


Mi trovavo molti anni or sono, a soggiornare presso il Convento, per un ricercato momento di tranquillità. Nella sua innata generosità, la Zia mi aveva risposto:

Ma certo cara! Vieni, vieni! E non preoccuparti di nulla!”

Il mattino andavo comunque a lavorare e mi alzavo presto. Tornavo la sera.

Lei, l’Abadessa, nonostante mi avesse offerto tutto il necessario per essere a mio agio e stare bene, alle 6 di mattina attraversava tutto il grande convento, con le sue ginocchia già allora doloranti, veniva da me e senza dirmi nulla, tagliava la frutta.

Ho impressa questa immagine, mentre io ignara facevo la mia colazione e non capivo cosa stesse trafficando la Zia che mi voltava le spalle verso la dispensa: poi vedo Lei che si gira con un sorriso, mi porge la ciotola piena di frutta tagliata con appassionata cura, allunga le braccia e mi dice:

Tieni Silvia! Prendi! Mangia! Devi mangiare Cara!

Un ordine cosi amorevole il suo, che non ammetteva repliche.

Ricordiamo che era l’Abadessa e poteva delegare?

Con quanta semplicità, umiltà e gioia mi ha offerto il Nutrimento!

Questo gesto mi emoziona ancora e mi è stato di nutrimento non solo in quel momento ma poi, spiritualmente, in tutta la Vita.

Quanto è importante il Giusto nutrimento per la Vita?

Non di solo pane vive l’uomo”...


 

Ora vorrei affiancare questa parola: “NUTRIMENTO” alla parola “SOSTANZA” colta dalla testimonianza riportata da Cinzia.

Proviamo ad immaginare, a percepire, come sarebbe Nutrirsi della Sostanza...

Questo ha fatto Suor Maria Rosaria, in ogni giorno della sua vita, nel più totale amore incondizionato e affidamento verso la Sostanza del Padre.

Nel suo immergersi in Essa.

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi Sei...”

Volgi lo sguardo ad una cosa e divieni quella cosa...”

Altre domande sorgono nel mio cuore: “Noi di cosa ci stiamo nutrendo? Dove si posa il nostro sguardo nel quotidiano? Quanto siamo consapevoli di questo? Quanto potremmo diventarlo? Come sono i nostri pensieri, le nostre azioni? Attingono alla Sostanza? Un giudizio verso sé o verso gli altri cosa produce? Attinge alla Sostanza? Crea concordia o discordia? Unione o separazione? Cosa crea un giudizio? Di che pasta sono fatti i nostri pensieri e i nostri gesti?”

Impariamo ad osservare meticolosamente di che pasta siamo fatti.

Spesso sprechiamo tanto tempo a guardare cosa fa il mondo e a lamentarci.

Siamo noi il Mondo!

E la Sostanza è in noi. Attende il nostro Sì, la nostra accoglienza, la nostra fiducia di figli, per Risorgere. Questo l’ho capito respirando la Zia.

 


Un Padre che ama i suoi figli, prepara per loro il cibo migliore.

Se stesso. La Sostanza di tutto.

Forse che questo cibo è solo per i Santi?” Chiedo ancora… “Chiedi e ti sarà dato...”

Anche la Zia riportava ogni cosa a Gesù e chiedeva a Lui, in una, tutta sua, confidenza pura e intima. Come solo i bambini sanno fare e chiedere.

Se non sarete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”.

Tutti abbiamo questa possibilità, questo cibo è onnipresente, onnisciente, sostiene l’Universo ed è l’equilibrio di tutte le cose esistenti. È presente anche per noi.

Altra domanda: “Perché ci amiamo così poco da privarcene?”.

Perché ci amiamo così poco da privarci del cibo migliore?”.

Cosa cambierebbe nelle nostre vite attingendo alla Sostanza con la stessa fiducia di Suor Maria Rosaria Saccol?”.

Non parlo delle ore dedicate, non parlo dei luoghi più o meno favorevoli come un convento. Parlo dell’intento, della qualità, della presenza di cuore. Così che possiamo permettere che anche un minuto in cui si attinga alla Sostanza e in qualsiasi luogo avvenga, ci sia di nutrimento e ci permetta di creare più Gioia, più Verità, più Amore, più Luce nelle nostre Vite.

Ho visto mia Zia sempre felice! Sempre! Anche se fisicamente poteva soffrire.

Possedeva una gioia che va oltre l’inspiegabile.

Suor Maria Rosaria era ed è tuttora, tutto questo nella sua vita e in quella delle moltitudini che si sono avvicinate a Lei.

Davanti a Lei ho respirato sempre quella dimensione non solo terrena ed umana che traspariva da tutto il suo Essere, da tutto il suo Essere figlia, Sostanza del Padre.

Quella Luce intensa quando incrociavi il profondo dei suoi occhi, azzurro cielo, che da socchiusi per la stanchezza e le pochissime ore di riposo, si aprivano improvvisamente.

Quella Pace del suo Cuore, della sua Anima e della sua Voce che ti abbracciava e commuoveva perché sempre colma di amore e sempre priva di giudizio.

Quel Dono di Consolare, Confortare che Lei Era, verso ogni persona, nella Fede del Divino, indistintamente dal ceto sociale, dalla professione o da qualsiasi aspetto.


Mi ha lasciato in eredità la “CERTEZZA” che io ora condivido con voi: LA CERTEZZA di un Amore infinito che ci compenetra, ci include, ci comprende, ci abbraccia e ci ha voluto a tutti i costi in questa vita.

Dove, in quale aspetto ci stiamo ancora escludendo dalla Vita Stessa?”

Questa è la certezza di un Amore che è LA SOSTANZA DI VITA CHE CI ABITA.

A noi la libertà di riconoscerlo, di accoglierla, di farla germogliare, risorgere, espandere e di rimanere in quella profonda COMUNIONE con noi stessi e con il TUTTO.

Non so se mi sono spiegata: CHE SIA CHIARO: Suor Maria Rosaria è l’esempio, la risposta alla chiamata, la Certezza, ma Ognuno di noi è chiamato ad Essere quella Luce che illumina la propria Vita e il MONDO.

Il tempo è ORA.

È, mi rendo conto, anche il tempo di concludere il mio discorso...

Solo un’ultima domanda mi pongo: “Cara ZIA, se potessi, in questo istante rendere disponibile la mia Voce per TE, perché sia mezzo per la tua, se fosse per un attimo possibile, Tu, Zia, cosa diresti?”

AMATI, CARISSIMI, SONO CON VOI.

Se poteste anche solo minimamente immaginare l’immensità di Luce e Amore PRESENTE!

La PIENEZZA, fonte di Vita!

Vorrei chiedere al Padre che mi si consenta di farvelo percepire ora, anche solo un istante...

Perché una sola goccia di questo immenso Amore può colmare e guidare una Vita intera!

Vi abbraccio fraternamente con Gesù e Maria e Benedico ognuno di voi qui presente, nella loro Santa LUCE e nel loro AMORE, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...

... ...

Ma avete fatto tutto questo per me?

Grazie! Grazie! Grazie a tutti!

Silvia cara, ricordati di ringraziare tanto il Parroco di Villorba, per me.

E tutti quanti.

PACE A VOI.”

Così Sia.

 

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi reperibili anche presso la libreria Lovat e la cartolibreria Emmeblu di Villorba.

 









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