In diverse occasioni ho incontrato il card. Corrado Ursi come, ad esempio, durante la Visita pastorale che il 13 ottobre del 1986 fece alla comunità parrocchiale di "San Giacomo Apostolo" di Pollena. Qui di seguito alcune mie note sul suo ministero sacerdotale ed episcopale.
Il cardinale Corrado Ursi:
un pastore ricco di spiritualità al servizio dei più deboli
Corrado Ursi (1908-2003), cardinale e arcivescovo di Napoli, fu un uomo di Chiesa caratterizzato da una profonda spiritualità e da un’attenzione pastorale rivolta alle esigenze dei più poveri e degli emarginati. Nato ad Andria in una famiglia modesta, si formò nei seminari di Andria e Molfetta, distinguendosi presto per il suo impegno educativo e il coinvolgimento attivo nei movimenti cattolici, come l’Azione cattolica. Ordinato sacerdote nel 1931, Corrado Ursi si fece apprezzare come rettore del Pontificio Seminario regionale di Molfetta, dove introdusse metodi didattici innovativi e promosse la partecipazione attiva degli studenti nella loro formazione spirituale e culturale.
L’impegno episcopale e le opere sociali
Nel 1951 fu nominato vescovo di Nardò, dove si dedicò alla costruzione di un nuovo seminario e all’assistenza dei poveri, promuovendo settimane di studio per i laici e il dialogo tra Chiesa e mondo del lavoro. Successivamente, fu trasferito alla diocesi di Acerenza e, nel 1966, nominato arcivescovo di Napoli da papa Paolo VI. Qui attuò importanti riforme ispirate al Concilio Vaticano II, istituendo il Consiglio pastorale diocesano e incentivando la catechesi e l’evangelizzazione laica.
Corrado Ursi dedicò particolare attenzione alla cosiddetta “bonifica della miseria”: sotto la sua guida, furono costruiti alloggi per i senzatetto, scuole e centri di formazione professionale per giovani disoccupati. La sua opera sociale, radicata in una spiritualità profonda e nell’amore per il prossimo, mirava non solo a soddisfare bisogni materiali, ma anche a restituire dignità e speranza a chi viveva ai margini della società.
La spiritualità e l’eredità pastorale
Come pastore, Corrado Ursi enfatizzò la centralità dell’Eucaristia e della devozione mariana, promuovendo il Santo Rosario e il culto del Sacro Cuore. Scrisse numerose lettere pastorali e testi spirituali, tra cui Famiglia, Eucaristia, Chiesa e Padre nostro, la preghiera del Signore. Fu anche promotore e anima del XXX Sinodo della Chiesa di Napoli, che rafforzò il dialogo tra clero e laici.
Nominato cardinale nel 1967, partecipò ai conclavi che elessero Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Rimase arcivescovo di Napoli fino al 1987, quando divenne emerito, continuando a essere una figura di riferimento spirituale fino alla morte nel 2003.
Il card. Corrado Ursi è ricordato come un pastore zelante e umile, che seppe unire una fede profonda a un’azione concreta, lasciando un’eredità di carità e dedizione al bene comune. (Carlo Silvano)
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