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Siria, tuteliamo i cristiani

 

Siria: i cristiani scendono in piazza
per chiedere protezione
e la tutela dei propri diritti
 
Nelle ultime ore, centinaia di manifestanti hanno attraversato le strade di Damasco, nella Siria centrale, per protestare contro l’incendio di un albero di Natale vicino a Hama. Questo evento, simbolo di una tensione crescente, ha spinto la comunità cristiana a far sentire la propria voce, rivendicando i propri diritti e chiedendo maggiore protezione in un momento di instabilità per il Paese.
I manifestanti si sono radunati nel quartiere di Bab Sharqi, marciando verso la sede del Patriarcato ortodosso, al grido di: “Chiediamo i diritti dei cristiani”. L’incendio dell’albero non è solo un atto di vandalismo, ma rappresenta un attacco diretto al simbolo della loro fede, in un contesto già segnato da forti divisioni religiose e politiche.
Le proteste arrivano in un periodo critico per la Siria, due settimane dopo il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad da parte di una coalizione armata guidata da islamisti. Questo cambiamento di potere ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni delle minoranze religiose, in particolare dei cristiani, che temono di essere marginalizzati o perseguitati in un nuovo contesto politico dominato da forze estremiste.
 
L’importanza di tutelare la comunità cristiana
La Siria è stata per secoli una terra di convivenza tra culture e religioni diverse, e i cristiani rappresentano una parte fondamentale del tessuto sociale e culturale del Paese. Tuttavia, gli ultimi anni di conflitto hanno esacerbato le tensioni, portando a un aumento di episodi di violenza contro questa minoranza.
Proteggere la comunità cristiana siriana non è solo una questione di diritti umani, ma anche un passo cruciale per preservare la diversità culturale e religiosa della regione. In un momento storico delicato, è fondamentale che la comunità internazionale e i capi locali prendano misure concrete per garantire la sicurezza e la libertà di culto di tutti i cittadini siriani, indipendentemente dalla loro fede.
Le proteste di Damasco sono un grido d’allarme che non può essere ignorato. La tutela delle minoranze è il primo passo per costruire una Siria più inclusiva e stabile, dove nessuno debba temere per la propria vita o la propria identità religiosa. (Carlo Silvano)
 

 

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