Recuperare le abitazioni di antichi borghi
per conoscere e valorizzare la nostra storia
e il nostro patrimonio culturale e linguistico
Recentemente ho visto un docufilm realizzato sul piccolo borgo medievale di Ghesc (nella foto in alto) che sorge nel cuore della Val d'Ossola, all’estremo nord del Piemonte. Questo piccolo villaggio, costituito da otto edifici in pietra, era stato abbandonato circa 150 anni fa, ma grazie all’impegno dell’Associazione “Canova”, ha ritrovato nuova vita. Oggi Ghesc è diventato un centro di attività e ricerche sull’architettura tradizionale, attirando studenti e appassionati da tutto il mondo.
Il progetto di recupero di Ghesc è iniziato con l’obiettivo di preservare e valorizzare il patrimonio architettonico locale. Attraverso corsi pratici, i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere tecniche costruttive tradizionali, contribuendo attivamente alla ristrutturazione degli edifici. Questo approccio non solo favorisce la formazione professionale, ma promuove anche uno scambio culturale tra i partecipanti e la comunità locale.
Il recupero di borghi come Ghesc assume un’importanza cruciale nel contesto attuale. In un’epoca in cui il lavoro remoto è sempre più diffuso, questi piccoli centri offrono un’opportunità unica per famiglie e professionisti di stabilirsi in ambienti tranquilli, immersi nella natura, senza rinunciare alla propria attività lavorativa. Inoltre, la riqualificazione di queste aree contribuisce a contrastare lo spopolamento delle zone montane, stimolando l’economia locale e preservando tradizioni secolari.
I borghi abbandonati rappresentano una parte integrante della storia e dell’identità italiana. Ogni pietra, ogni vicolo racconta storie di comunità, culture e lingue che rischiano di scomparire se non adeguatamente valorizzate. Preservare questi luoghi significa mantenere viva la memoria storica del Paese, promuovendo al contempo un turismo sostenibile e consapevole.
Iniziative come quella di Ghesc dimostrano come la collaborazione tra associazioni, istituzioni e cittadini possa portare alla rinascita di borghi dimenticati. Investire nel recupero di questi centri non solo preserva il patrimonio culturale, ma offre anche nuove opportunità abitative e lavorative, contribuendo a un futuro più sostenibile e inclusivo per le comunità montane. (Carlo Silvano)
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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi. Per informazioni cliccare sul collegamento: Libri di Carlo Silvano
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