Il Vangelo e la nostra Carta costituzionale ci invitano a stare concretamente accanto a tutte le persone bisognose, soprattutto se sono bambini e donne.
Ora, di fronte alle esigenze dei migranti, qualche sacerdote vorrebbe chiudere la propria chiesa la notte di Natale perché, a suo avviso, i cattolici "esultano" per il noto decreto a firma del ministro Matteo Salvini. Un'iniziativa del genere mi lascia molto perplesso anche perché non credo proprio che il Ministro degli interni si lasci condizionare da una cosa del genere che, tra l'altro, andrebbe a penalizzare tutti i credenti di una comunità al di là della loro ideologia politica e militanza o meno in un partito.
Ciò che poi mi fa riflettere è anche il fatto che non ho mai sentito che qualche prete fosse intenzionato a fare una manifestazione così eclatante contro la camorra, la mafia e la criminalità organizzata calabrese che uccidono (si pensi al mercato della droga) e riducono in povertà (si pensi all'economia strozzata) larghi strati della popolazione meridionale e non solo.
Da quello che so, solo due preti (don Giuseppe Diana e don Pino Puglisi) sono stati ammazzati per il loro impegno contro la camorra e la mafia e, detto tra noi, sono "pochi" visto che la Chiesa cattolica è presente in tutto il Meridione con migliaia di preti.
Certo, chi lotta contro la Mafia rischia la vita, mentre chi "lotta" contro il Ministro degli interni si guadagna spazi nei giornali e nelle televisioni...
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