NIZZA - “ Vivo a Nizza dal 1983 e la sera del 14 luglio del 2016 ero al lavoro quando si è verificato un fuggi-fuggi generale: non si capiva perché la gente scappava e ho conosciuto la verità solo quando ho avuto occasione di vedere un telegiornale ”. A parlare è Roberta Mare che, in questa breve intervista, racconta come ha vissuto il gravissimo attentato che circa cinque anni fa ha colpito la città di Nizza: le vittime furono 86 e 458 le persone ferite. “ Per quanto mi riguarda - sottolinea la signora Roberta Mare - nessuno ha capito perché sia stata scelta la città di Nizza per compiere questa strage, e credo che tutte le comunità religiose abbiano manifestato il proprio dolore, come si è visto anche con gli omaggi fatti in occasione di un anniversario". Oggi, pur non dimenticando la gravità degli attentati, le persone sono molto preoccupate per il covid e occorre rilanciare tutte le attività economiche della città”. Non è facile essere sereni anche perché dopo l’attentato
E' una collana editoriale che pone l’accento sull’identità culturale e sociale delle comunità erose dall'emigrazione. Se da un lato i flussi migratori generano un ulteriore impoverimento delle aree di partenza - private di potenziale forza lavoro - dall’altra, portano linfa a comunità che necessitano di risorse umane. Raccogliamo documenti e testimonianze di quanti hanno vissuto lontano dalla propria patria, per contribuire a realizzare un mondo dove tutti si sentano a "casa propria".