Passa ai contenuti principali

LORENZA TRIBBIOLI-LEACH, COL TELELAVORO ANCHE LA VALLE DELLE MERAVIGLIE PUÒ AVERE UN FUTURO

TENDA – In tutta Europa sono tanti i comuni montani che dagli anni sessanta del secolo scorso hanno registrato un considerevole calo del numero dei propri abitanti. Anche Tenda, che insieme al comune di Briga Marittima rientra nei confini francesi dal 1947, ha visto tante persone partire dalle sue contrade per motivi di lavoro. In questi ultimi tempi, però, si è notato un certo interesse per i villaggi che rischiano di diventare – sotto il profilo demografico – dei “paesi fantasma”. Anche a Tenda, grazie al cosiddetto “telelavoro”, si è registrato il ritorno di qualche famiglia che apprezza la qualità della vita che qui si può condurre. E’ il caso della signora Lorenza Tribbioli in Leach (qui sotto in foto) che mi ha rilasciato l’intervista che segue.

Signora Lorenza, può parlarci di lei e del suo legame con Tenda?

Sono nata a Torino nel 1968 e dopo il liceo mi sono trasferita per qualche anno a Parigi, dove ho conosciuto il mio futuro marito, un cittadino inglese. Da Parigi io e mio marito, per avvicinarci alla mia famiglia, ci siamo spostati nella Costa Azzurra e precisamente nella provincia di Antibes. In questo modo avevamo la possibilità di trascorre ogni fine settimana a Tenda. Alla nascita del nostro primo figlio, però, ci trasferimmo in Inghilterra, ma ad ogni vacanza venivamo a Tenda con i bambini e la famiglia...

...Lei e suo marito avete poi deciso di trasferirvi definitivamente a Tenda.

Sì. Nel 2017 prendemmo la decisione di vendere la casa inglese e di trasferirci in questo piccolo comune. In effetti, ho sempre avuto un legame particolare con Tenda. Quando ero piccola ci viveva ancora la mia bisnonna. Era un luogo in cui sentivo la presenza della mia famiglia e di altre famiglie "storiche". Un posto in cui si sentiva parlare un dialetto unico e tutti si conoscevano. Era piccolo ma c'era tutto, e dalle fontane colava "l'acqua più buona del mondo".

Oggi come si presenta il comune di Tenda?

Al censimento del 2018 nel nostro comune c’erano 2.179 abitanti su un territorio di 177 km quadrati. Le principali attività economiche ruotano attorno al centro ospedaliero e alle case di riposo. Purtroppo i commerci locali sono sempre meno numerosi: ci sono vari ristoranti e bar, un paio di alberghi, un negozio di ferramenta, una banca, un'agenzia di assicurazioni, due agenzie immobiliari, un negozio di alimentari, una panetteria, una farmacia e un campeggio. C'è anche un negozio di articoli sportivi e un negozio di giardinaggio.

A Tenda le restrizioni "covid" sono state dure per chi ha un’attività commerciale?

Purtroppo sì. Per via delle restrizioni “covid” hanno patito i ristoranti e i bar e poi c'è stata la tempesta Alex che ha distrutto la strada del Col di Tenda, e ha pure danneggiato in vari punti la strada fino a Ventimiglia. Da luogo di passaggio, Tenda è diventata l'ultimo comune di una valle piuttosto isolata. Le conseguenze sono ancora da vedersi. Dipenderà dalla velocità dei lavori di ricostruzione delle strade e della ferrovia.

Ci sono dei luoghi caratteristici a Tenda?

Sono tanti e a me in particolare piacciono i numerosi lavatoi e le fontane. C'è una statua di un soldato che è molto visibile in piazza: è un monumento dedicato ai caduti nella Prima guerra mondiale. C'è un altro monumento che si trova in cima a una piccola montagna, un monumento che rappresenta un'aquila, dedicato ai caduti in Libia nei primi anni del Novecento.

Signora Lorenza, in base alle sue informazioni sono stati pubblicati libri sulla storia e sulle tradizioni della comunità locale?

Sono a conoscenza di vari libri sulla Valle delle Meraviglie, e dizionari di lingua tendasca. Ci sono libri di storia della monarchia in cui si parla anche della contea di Tenda. Non conosco nessun libro sulle tradizioni della comunità di Tenda.

A Tenda esiste qualche centro culturale?

Abbiamo il “Museo delle Meraviglie” che organizza delle conferenze e attività culturali. C'è anche una mediateca che ha una zona riservata ai bambini.

Il comune di Tenda cosa offre ai giovani e quali sono i principali punti di ritrovo?

Penso che a Tenda si trovino bene i giovani che amano la montagna, la caccia e la pesca. In paese c'è una palestra, un cinema gestito dal comune ed una sala delle feste. D'inverno si possono frequentare le piste di sci a Limone Piemonte.

A parte il comune di Limone Piemonte, ci sono contatti tra i giovani di Tenda e quelli del vicino comune italiano di Vernante?

Vivendo qui da qualche anno, mi sono accorta che, specialmente in estate, quando i giovani si raggruppano nei bar o in piazza con la fisarmonica, cantano in italiano. So che vari giovani di Tenda hanno contatti con i giovani di Vernante. Il sindaco Jean-Pierre Vassallo è stato molto in gamba ad organizzare le feste estive con la collaborazione di vari gruppi italiani. In questo modo sono nate amicizie e le radici italiane si riscoprono.

Bambini e giovani come trascorrono il proprio tempo libero?

Intanto sotto il profilo scolastico occorre ricordare che a Tenda c'è un asilo e una scuola elementare, mentre a San Dalmazzo di Tenda una scuola media. Per quanto riguarda le attività ricreative, a Tenda c'era un bellissimo giardinetto e anche una piscina lungo il fiume che, purtroppo, sono stati portati via dalla tempesta Alex. Ci sono tante belle passeggiate da fare con i bambini, e giocare lungo il fiume è sempre stato uno dei miei passatempi preferiti. C'è anche la preparazione per le feste che può durare vari mesi, in particolare la festa dei Muli (Sant'Eligio), in cui sono coinvolte tutte le fasce di età.

Per un giovane tendasco ci sono delle buone opportunità lavorative in paese oppure ci sono persone costrette a spostarsi in altri comuni?

Molte persone sono costrette a spostarsi per lavorare. Dipende dai settori e dalle preferenze di ognuno. Certi giovani sono riusciti a restare, adattandosi al mercato locale. Oggi ci sarebbe la possibilità, per chi può farlo, di vivere a Tenda grazie al telelavoro.

Signora Lorenza, come ultima domanda, le chiedo quale futuro “vede” per le giovani generazioni di Tenda?

Le restrizioni “covid” e la tempesta Alex hanno portato incertezza più che mai. È difficile ora capire come potranno andare le cose. Tenda è stata privata del passaggio degli italiani, prima a causa dei "lockdown" e poi a causa della distruzione. Un passaggio continuo di persone che si fermavano, compravano qualcosa, mangiavano al ristorante. Con le ricostruzioni sopra accennate e col telelavoro qualcosa, però, può cambiare a beneficio di tutti!

(a cura di Carlo Silvano)


Commenti

Post popolari in questo blog

Parliamo di Nizza e della sua italianità

Su facebook è attivo il gruppo "Nizza italiana" e, tra le varie discussioni, segnalo una lettera di un nizzardo che si firma Jo Musso, e la risposta del prof. Giulio Vignoli. Riporto le lettere così come sono state inserite dai loro Autori, senza toccare nemmeno una virgola. Attendo ulteriori contributi a questa costruttiva discussione. (Carlo Silvano) Il 15/12/2011 12.56, Jo Musso ha scritto: Jo Musso ha pubblicato qualcosa nel gruppo Nizza italiana .

Val Poschiavo: una valle alpina nel mondo

Qui di seguito pubblico una parte di un saggio dell'antropologa Michela Nussio dedicato alla Val Poschiavo (Grigioni Italiano) ed inserito nel volume "Una memoria per gli emigranti" (vedi post precedenti). Anche le foto solo di M. Nussio. La Val Poschiavo non è sempre stata parte dell’attuale Svizzera. Durante l’epoca romana apparteneva all’XI Regio, dopo il periodo carolingio passò dapprima al vescovo di Como e poi ai Visconti di Milano. Dopo vari tentativi il vescovo di Coira [1] riuscì a sottrarla al Ducato milanese. Nel 1408 la valle entrò a far parte della Lega Caddea: da quel giorno il suo futuro fu principalmente legato alla storia grigionese e quindi svizzera [2] . La Val Poschiavo appartiene quindi soltanto geograficamente e culturalmente alla Valtellina. A partire dalle due guerre mondiali, infatti, con la perdita d’importanza dell’agricoltura, si è sempre più orientata economicamente verso la Svizzera tedesca [3] . È un distretto composto da due comuni, Br

Luciano Danti, I ticinesi hanno il diritto di essere riconosciuti come italiani

LUCIANO DANTI , Noi Ticinesi abbiamo il pieno diritto etnico-culturale di essere considerati italiani intervista a cura di Carlo Silvano Col ticinese  Luciani Danti [1] , da anni promotore dell’italianità del Canton Ticino e del Grigioni, torno a toccare temi che riguardano la Svizzera che, come Stato, ingloba “quattro” etnie (tedesca, francese, italiana e ladina), così da comprendere come mai una parte della Lombardia, ovvero il Canton Ticino e le valli grigionesi Mesolcina, Calanca, Poschiavo e Bregaglia, rientrano da diversi secoli nei confini politici della Confederazione elvetica. Luciano Danti, per chi ama le tradizioni la Svizzera inizia il suo cammino come Stato nel lontano Primo agosto del 1291. È così? A questa domanda riporto le semplici - ma intense - parole dello storico Georges Andrey [2] , in un’intervista rilasciata diversi anni fa a “Swissinfo”. Secondo la tradizione, il 1° agosto 1291, i rappresentanti di Uri, Svitto e Untervaldo si riunirono sul p