BAGNI DI LUCCA – Conosciuto in ogni angolo della Corsica l’eroe Pasquale Paoli non è stato solo un patriota, ma un anche un buon governante che alla luce della lingua e della cultura italiana ha promosso l’identità dei còrsi e il bene comune. La costituzione che promulgò nel suo breve Regno contemplava anche il diritto di voto per le donne e divenne un modello anche per quella degli Stati Uniti d’America. In Italia a pasquale Paoli sono state intitolate delle strade, ma solo pochi italiani lo conoscono eppure può essere considerato una figura centrale del patriottismo italiano. Con la breve intervista che segue a Gabriele Bini, vice presidente dell’Associazione culturale italo-còrsa “Pasquale Paoli”, cerchiamo di evidenziare alcuni tratti caratteristici dell’eroe còrso. Gabriele Bini (nella foto qui di seguito) studia alla facoltà di Storia moderna e contemporanea dell’Università di Pisa ed è un appassionato di storia d'Italia ed in particolare delle terre che ad essa sono legate oltre confine. Bini, infine, sotto il profilo culturale è impegnato a valorizzare le figure dei patrioti, come Giuseppe Garibaldi e Pasquale Paoli.
Pasquale Paoli è un eroe poco conosciuto in Italia: può farci una breve descrizione del “Padre dei corsi” e della sua famiglia di origine?
Pasquale Paoli è il “Babbu di a Patria” della Corsica, il padre della patria della Repubblica di Corsica, indipendente dal 1755 al 1769. Il suo nome completo era Filippo Antonio Pasquale De Paoli, ma solitamente veniva e viene chiamato Pasquale Paoli. La famiglia De Paoli era originaria di Gubbio ed intorno al1300 era emigrata in Corsica dove aveva impiantato un emporio. I De Paoli, con i loro stemmi, sono presenti anche in altri luoghi d’Italia, come nelle città di Pesaro e Genova e nella regione della Sicilia. Comunque, il “Babbu di a Patria” ha sempre riconosciuto di appartenere al ramo umbro e si rifaceva alle idee illuministe dell'epoca.
Per un certo periodo Paoli visse a Napoli: cosa si sa di quel soggiorno?
Pasquale Paoli si formò a Napoli dove compì i propri studi: fu allievo di Antonio Genovesi e si arruolò nell'esercito del Regno di Napoli. Del suo soggiorno a Napoli ci è rimasto anche un suo famoso proclama del 1750, quandò affermò:
«Siamo Còrsi per nascita e sentimenti, ma prima di tutto ci sentiamo italiani per lingua, costumi e tradizioni... E tutti gli italiani sono fratelli e solidali davanti alla Storia e davanti a Dio... Come Còrsi non vogliamo essere né servi e né "ribelli" e come italiani abbiamo il diritto di essere trattati uguale agli altri italiani... O non saremo nulla... O vinceremo con l'onore o moriremo con le armi in mano... La nostra guerra di liberazione è santa e giusta, come santo e giusto è il nome di Dio, e qui, nei nostri monti, spunterà per l'Italia il sole della libertà».
Cosa spinse Paoli a ritornare in Corsica e a combattere per l’indipendenza dell’isola?
Paoli tornò sull'isola perché in quegli anni la lotta contro Genova era all'ordine del giorno, e lui, cresciuto e formatosi nell'esercito del Regno di Napoli, aveva dentro di sé compreso che sarebbe diventato un punto di riferimento e un futuro eroe nella lotta per la libertà della sua amata isola.
Chi sono stati i migliori collaboratori di Pasquale Paoli durante il suo governo dell’isola?
Tra i collaboratori di Pasquale Paoli nella lotta per l'indipendenza contro Genova, sicuramente spicca suo fratello Clemente Paoli, il quale lo ha sempre supportato nelle sue battaglie ed era altrettanto abile in combattimento quanto il fratello. Inizialmente anche Antonio Saliceti e il padre di Napoleone, Carlo Maria Buonaparte, erano dalla parte di Pasquale Paoli, ma in seguito si sono venduti al potere ed al denaro dei francesi.
Durante l’invasione francese il popolo còrso fu abbandonato a se stesso oppure fu aiutato da altri governi?
Purtroppo gli equilibri politici che erano a favore di Paoli prima, come Francia e Spagna da una parte, e Savoia ed Austria dall'altra, si erano destabilizzati, in quanto la Francia si era riappacificata con l'Austria anche attraverso matrimoni dinastici, ed i Savoia avevano le mani legate per la contesa tra due grandi dinastie. Austria e Savoia erano gli unici possibili alleati dei còrsi, visto che avevano come nemico comune Genova. Paoli cercò in tutti i modi di far ravvedere i vari stati italiani dell'epoca del pericolo che ci sarebbe stato se la Corsica fosse diventata francese, essendo un’isola strategicamente importante e proprio davanti alla penisola italiana: avrebbe permesso, in futuro, lo sbarco di truppe per invadere l'Italia in futuro, ma nessuno aderì al suo appello di aiuto. Gli inglesi, poi, non pensavano che la Francia volesse impadronirsi della Corsica ed erano distratti dalle loro faccende interne e anche per quanto riguarda le loro colonie in Nord America. Perciò Paoli, e con lui il popolo còrso, rimase da solo.
Può parlarmi dei principali risultati ottenuti da Paoli durante il suo governo?
Paoli promulgò una costituzione dai principi illuministi e scritta interamente in italiano, che scelse anche come lingua ufficiale della Repubblica di Corsica. La costituzione paolina fu anche presa da esempio per la costituzione degli Stati Uniti d'America ed ancora oggi Paoli viene ricordato negli Stati Uniti. Molto importante fu il diritto di voto che fu esteso anche alle donne, le quali in nessuna altra parte del mondo avevano il diritto di voto.
Quali sono, a suo avviso, i valori che sono alla base del sentimento còrso e che Paoli ha contribuito a concretizzare?
I valori sono quelli della libertà, della giustizia, del patriottismo e del diritto di autodeterminazione di un popolo.
Perché Paoli scelse di andare in esilio a Londra?
Andò in esilio a Londra perché aveva ottimi rapporti con la Gran Bretagna e, infatti, un altro periodo in cui Paoli rese indipendente la Corsica, fu durante il Regno Anglo-Corso durato dal 1794 al 1796. In quel periodo, ed ancora una volta, Paoli promulgò una costituzione interamente in italiano e scelse l'italiano come lingua ufficiale del neo regno.
Dove è stato sepolto?
Paoli morì in Inghilterra e fu sepolto nella chiesa anglo-cattolica di St Pancras Old Church nel borough londinese di Camden, ma nel 1889 i suoi resti mortali furono portati nel suo paese natale: Morosaglia.
Oggi cosa rappresenta Pasquale Paoli per i còrsi?
Pasquale Paoli ancora oggi è per i còrsi la maggior figura emblematica e di riconoscimento: la sua memoria e la sua figura sono ancora glorificati dal popolo corso, che lo riconosce come il proprio, unico e autentico Padre della Patria corsa. (a cura di Carlo Silvano)
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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi libri. Per informazioni cliccare su LIBRI DI CARLO SILVANO
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