La tragica notizia della morte di Iris Setti, una donna di 61 anni uccisa brutalmente da uno straniero senza fissa dimora nel parco Nikolajevka di Rovereto, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e impone a tutti – politici e semplici cittadini – a riflettere sull’importanza di un’accoglienza degli stranieri fatta in maniera responsabile.
L'accoglienza delle persone straniere è un dovere umano e civile che ogni Paese dovrebbe assumersi con serietà e sensibilità, e in base alle risorse finanziarie che ha a disposizione. Tuttavia, è altrettanto fondamentale riconoscere che tale accoglienza deve avvenire in maniera responsabile e sostenibile, e che certi appelli possono soltanto illudere gli stranieri incoraggiati a venire in Europa. Le tragedie come quella di Iris Setti ci ricordano che ignorare questa responsabilità può portare a conseguenze devastanti.
L’aggressore, un individuo senza fissa dimora e di origine straniera, era già noto alle autorità per aver commesso atti vandalici e violenze nei confronti di persone e delle Forze dell’ordine. Questo tragico evento solleva la questione della necessità di una maggiore vigilanza e di un sistema di accoglienza adeguato per chi arriva da Paesi stranieri, specialmente se si tratta di persone vulnerabili come senza fissa dimora o richiedenti asilo.
L’Italia, così come ogni altro Paese, ha il dovere di garantire la sicurezza dei propri cittadini, ma ciò non deve tradursi in un approccio irresponsabile e discriminatorio verso gli stranieri. Se da un lato non si possono lasciare i battelli carichi di persone in balia delle onde del Mediterraneo, dall’altro non si può nemmeno far circolare liberamente sul territorio nazionale individui che possono commettere del male, soprattutto se non si conosce la loro storia. Occorre prendere in seria considerazione la necessità di garantire la sicurezza dei cittadini limitando la libertà di spostamento dei migranti, e istituire strutture di accoglienza adeguate, mediante le quali fornire servizi di supporto psicologico e sociale.
Inoltre, è fondamentale rafforzare i controlli e i meccanismi di verifica delle persone che arrivano nel nostro Paese anche rivedendo l’attuale normativa e imponendo, ad esempio, l’obbligo del rilascio delle impronte digitali e di altri modi per definire la precisa identità delle persone che arrivano. In altre parole, non dovrebbe essere accolto uno straniero che dovesse rifiutarsi di dare le proprie impronte digitali. Ciò non significa alimentare il pregiudizio o il razzismo, ma piuttosto garantire una procedura di accoglienza responsabile e ben organizzata, in cui vengano identificate e supportate le persone più vulnerabili, mentre coloro che presentano comportamenti violenti o illegali siano adeguatamente sanzionati ed espulsi.
È fondamentale, infine, continuare a monitorare e a ispezionare le varie società impegnate a gestire l’accoglienza, e ciò per garantire la trasparenza della gestione finanziaria con i fondi ottenuti dai vari enti pubblici.
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