Passa ai contenuti principali

Quale missione per il prete cattolico oggi ?

 Il prete visto dai giovani

La figura del prete cattolico rappresenta un pilastro fondamentale nella vita spirituale dei fedeli. La sua missione primaria è quella di essere un pastore che guida la comunità affidatagli verso la salvezza eterna attraverso la predicazione del Vangelo, la celebrazione dei sacramenti e l’esempio di una vita consacrata al servizio di Dio e del prossimo.

Un prete, nel suo cammino, deve mantenere un equilibrio delicato tra la sua missione spirituale e le attività pratiche legate alla sua funzione. Da un lato, c’è il rischio di trasformarsi in una sorta di assistente sociale, qualora si lasci assorbire eccessivamente dagli impegni caritativi e di aiuto verso i poveri. Queste opere di carità sono senza dubbio essenziali e fanno parte della vocazione cristiana, ma non devono oscurare la dimensione spirituale del ministero sacerdotale. Il prete deve ricordare che il suo primo compito è quello di condurre le anime a Dio, non solo di risolvere i problemi materiali. La carità, se disgiunta dalla fede e dalla preghiera, può perdere il suo significato più profondo, riducendosi a un’azione puramente umanitaria.

Dall’altro lato, esiste il rischio opposto, quello di diventare un burocrate del sacro, quando il prete trasforma la sua missione in un lavoro ordinario, con orari e impegni monotoni. In questo caso, la spiritualità può essere soffocata dalla routine e dalla formalità, svuotando di significato i riti e le cerimonie. Un prete che si limita a svolgere i propri compiti in modo meccanico perde la capacità di toccare i cuori e di trasmettere la vivacità del Vangelo.

Il prete deve quindi mantenere salda la propria identità mettendo al primo posto Dio e aiutando i fedeli a raggiungerlo. Questo richiede un profondo radicamento nella preghiera personale, una continua formazione spirituale e teologica e una presenza attenta e compassionevole nella vita della comunità. Solo così può incarnare autenticamente il ruolo di pastore, capace di offrire non solo sostegno materiale, ma anche e soprattutto guida spirituale.

In conclusione, la figura del prete cattolico dev’essere un punto di riferimento spirituale, un segno visibile della presenza di Dio tra gli uomini. La sua missione è tanto alta quanto impegnativa, richiedendo un equilibrio costante tra l’azione e la contemplazione, tra la carità e la preghiera. Solo mantenendo questo equilibrio, il prete può realmente adempiere alla sua vocazione e aiutare i fedeli a camminare verso Dio.

____________

Lettura consigliata: “Il prete visto dai giovani”, ed. Youcanprint, con una prefazione di don Olivo Bolzon.  Il pdf si può reperire al seguente collegamento: Il prete visto dai giovani

Commenti

Post popolari in questo blog

Ricostruire la società italiana: un progetto identitario per il futuro

Ricostruire la società italiana: un progetto identitario per il futuro La società italiana contemporanea si trova a un bivio. Negli ultimi decenni, i processi di globalizzazione, le trasformazioni economiche e l’erosione di valori condivisi hanno contribuito a frammentare il tessuto sociale e culturale del nostro Paese. In questo contesto, emerge l’urgenza di un progetto di ricostruzione identitaria che permetta all’Italia di ritrovare un senso di appartenenza e di proiettarsi nel futuro senza rinnegare le sue radici. Questo processo deve poggiare su alcune fondamenta essenziali, che costituiscono il cuore della nostra identità culturale, storica e territoriale. La centralità della lingua italiana La lingua è uno dei pilastri fondamentali per la coesione di una comunità. In un’epoca in cui il dominio di lingue globali, come l’inglese, rischia di appiattire le diversità culturali, è fondamentale valorizzare e difendere la lingua italiana. La lingua non è solo uno s...

Ruderi e case abbandonate: testimoni silenziosi di storie perdute

  Ruderi e c ase a bbandonate: t estimoni s ilenziosi di s torie p erdute Viaggiare in treno o in auto offre a chi ha lo sguardo attento l’opportunità di osservare, spesso distrattamente, ruderi e abitazioni abbandonate. Case che, pur nel loro stato di decadenza, raccontano storie silenziose di un tempo lontano. Muri che un tempo sono stati il rifugio di famiglie e ora giacciono in rovina, circondati dalla natura che li ha inglobati. Questi ruderi, ormai dimenticati, sono testimoni di un’epoca in cui la vita rurale e il sacrificio quotidiano si intrecciavano in un’esistenza che oggi sembra ormai appartenere a un’altra era. Immaginare il passato di queste case abbandonate è un esercizio che affonda nelle pieghe della fantasia, ma anche nella tristezza di ciò che è stato e che non possiamo più rivivere. Quanti anni fa sono state edificate? Con quale fatica, con quanti sacrifici? Ogni pietra, ogni travatura, ogni tegola racconta una storia di sudore e speranza. Queste abitazioni ...

Cristianesimo e Comunismo: punti di contatto e punti di contrasto

  Cristianesimo e Comunismo: punti di contatto e punti di contrasto di Carlo Silvano Rileggendo alcuni brani del libretto intitolato “La proposta comunista”, di Enrico Berlinguer, ho scritto alcune note che avevo già abbozzato tempo fa per un articolo, e riguardanti i punti di contratto e di contatto tra cristianesimo e comunismo. Come molti sanno l’ ideologia comunista nasce ufficialmente con la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista nel 1848 da parte di Karl Marx e Friedrich Engels. Il comunismo, in senso ideologico, si presenta come una teoria politica, economica e sociale che mira all’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e alla realizz azione di una società senza classi. Questo sistema utopico prevede la gestione collettiva delle risorse e la distribuzione equa della ricchezza, eliminando le disuguaglianze economiche e sociali che derivano dal capitalismo. Le origini del pensiero comunista, tuttavia, si possono rintracciare i...