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Visualizzazione dei post da 2024

La parabola del Figliol prodigo e il pensiero buddista

La parabola del Figliol prodigo e il pensiero buddista La parabola del Figliol prodigo (Luca 15,11-32) è una delle più toccanti narrazioni evangeliche, rivelando il volto misericordioso del Dio cristiano. Essa racconta la storia di un giovane che, abbandonata la casa paterna per vivere dissolutamente, torna pentito e viene accolto con gioia dal padre. Questo racconto cristiano è profondamente radicato nell’idea di un Dio amorevole e personale, disposto a perdonare e accogliere incondizionatamente chiunque si converta. Nel contesto del buddismo, invece, tale parabola sarebbe quasi inconcepibile. Questo non per una mancanza di compassione, ma per una diversa visione della realtà, della relazione tra gli esseri e del concetto di responsabilità personale. Analizzando il Figliol Prodigo alla luce del pensiero buddista, emergono differenze radicali che illustrano il divario tra le prospettive teologica e filosofica delle due tradizioni. La parabola nel cristianesimo: l’amore incondizi

Cristianesimo e Buddismo a confronto

  Cristianesimo e Buddismo a confronto La fede cristiana e quella buddista rappresentano due visioni del mondo profondamente diverse, non solo nei contenuti dottrinali, ma anche nei presupposti antropologici, cosmologici e soteriologici. Mentre il cristianesimo è fondato sulla rivelazione divina in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, il buddismo si basa sugli insegnamenti di Siddhartha Gautama, un uomo che ha raggiunto l’illuminazione tramite sforzi personali. Qui di seguito provo a spiegare l'inconciliabilità teologica e filosofica tra queste due tradizioni religiose, evidenziando la divinità di Cristo e l’umanità del Buddha. 1. La divinità di Gesù Cristo: fondamento del cristianesimo Uno dei pilastri del cristianesimo è l’affermazione della divinità di Gesù Cristo. Secondo la dottrina cristiana, Gesù non è solo un maestro o un profeta, ma Dio stesso fatto carne (Gv 1,14). La fede cristiana si fonda su alcuni punti irrinunciabili: Incarnazione : Dio ha scelto di

Poesia, "Davanti al Piave"

  Davanti al Piave Scorre il Piave lento, argenteo, muto, e nell’acqua riflette i giorni andati: si sciolgono gli istanti, lievi e pesanti, come foglie d’autunno, lente e fiere. Ricordo un sorriso, una mano tesa, un abbraccio d’inverno che scaldava, e poi i silenzi – quegli addii che restano come ombre appese al cuore, non più volti. Ognuno è andato via, piano o di fretta, e in questa corsa ho perso il loro passo; ma la fede ora è ponte, un filo eterno che lega i loro passi ai miei sul fiume. Là, oltre l’argine, oltre il tempo, un lume: una luce che affiora tra le onde, quasi un cenno, un segno, un dolce canto. È il bene che ritorna, come il Piave. ( Carlo Silvano, novembre 2024 )    

Cristianesimo e Comunismo: punti di contatto e punti di contrasto

  Cristianesimo e Comunismo: punti di contatto e punti di contrasto di Carlo Silvano Rileggendo alcuni brani del libretto intitolato “La proposta comunista”, di Enrico Berlinguer, ho scritto alcune note che avevo già abbozzato tempo fa per un articolo, e riguardanti i punti di contratto e di contatto tra cristianesimo e comunismo. Come molti sanno l’ ideologia comunista nasce ufficialmente con la pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista nel 1848 da parte di Karl Marx e Friedrich Engels. Il comunismo, in senso ideologico, si presenta come una teoria politica, economica e sociale che mira all’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e alla realizz azione di una società senza classi. Questo sistema utopico prevede la gestione collettiva delle risorse e la distribuzione equa della ricchezza, eliminando le disuguaglianze economiche e sociali che derivano dal capitalismo. Le origini del pensiero comunista, tuttavia, si possono rintracciare in di

La presenza italiana nell'isola de "La Galite"

    La presenza italiana nell'isola de "La Galite" L'isola “La Galite”, situata a nord della Tunisia, rappresenta un importante frammento della diaspora italiana nel Mediterraneo. La storia di questa piccola isola è strettamente legata a quella di Ponza, un’isola italiana che, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, vide molti suoi abitanti emigrare verso nuove terre, tra cui appunto “La Galite”. L’ i nsediamento p onzese a La Galite Il primo nucleo di coloni italiani a La Galite si formò negli anni Settanta dell’Ottocento, quando Antonio D’Arco, originario di Ponza, fuggì dall’Italia per stabilirsi su questa isola quasi disabitata. Portando con sé la famiglia e alcuni animali, Antonio D’Arco fondò una piccola comunità agricola e di pescatori, che attirò successivamente altri ponzesi. Questi coloni trasformarono “La Galite” in un microcosmo di tradizioni italiane, mantenendo costumi, dialetti, e anche la devozione per San Silverio, il santo patro

Contraddizioni tra fede cristiana e pratiche scaramantiche

  Contraddizioni tra fede cristiana e pratiche scaramantiche La fede cristiana, nelle sue varie denominazioni, si fonda su principi teologici che includono la fede in un Dio onnipotente e la fiducia nella sua provvidenza. Tuttavia, è comune osservare che molte persone che si dichiarano cristiane adottano anche pratiche scaramantiche o superstiziose, come indossare amuleti, cornetti portafortuna o seguire rituali per allontanare la sfortuna. Questa apparente contraddizione tra fede religiosa e superstizione solleva questioni interessanti sotto il profilo sociologico , poiché rivela le complesse dinamiche tra credenze ufficiali e pratiche popolari. La c ontraddizione di b ase Il cristianesimo, in particolare il cattolic esimo , condanna apertamente la superstizione come una forma di deviazione dalla vera fede. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, la superstizione è considerata un peccato contro il primo comandamento, che richiede di riporre la fiducia i

Novità editoriali, "Non tutti i pinguini sono gay"

   “ Non tutti i pinguini sono gay” è un libro di Carlo Silvano che, con ironia e intelligenza, si propone di sfidare i preconcetti e le semplificazioni della nostra società, esplorando il mondo con uno sguardo fresco e critico. Già dal titolo, volutamente provocatorio, l’autore invita i lettori a riflettere su stereotipi e luoghi comuni, prendendo spunto da un curioso mito del regno animale per aprire un discorso molto più ampio.  Il libro non si limita a smontare pregiudizi, ma li usa come trampolino per un viaggio tra curiosità, racconti e osservazioni che spaziano dal serio al leggero, sempre con un tono piacevole e accessibile. Ogni capitolo nasce da conversazioni e riflessioni maturate nell’ultimo anno, trasformando idee in racconti che non solo intrattengono, ma invitano il lettore a guardare oltre la superficie delle cose.  L’autore riesce a far emergere come spesso, senza rendercene conto, tendiamo a semplificare la realtà attraverso notizie infondate o preconcetti radicati.

L’essere umano? È unico ed irripetibile

  L’essere umano? È unico ed irripetibile (1)   Nella narrazione biblica della creazione dell’uomo, il libro della Genesi ci offre una visione profondamente significativa e ricca di implicazioni etiche e teologiche. Genesi 2,7 recita: “Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente”. Questo passo, pur nella sua semplicità, è denso di significato per la comprensione dell’identità e del valore dell’essere umano secondo la prospettiva cristiana.   La sacralità della vita umana In questo versetto, l’atto del creare di Dio non è un mero processo meccanico, ma un gesto intenzionale e amorevole. Dio forma l’uomo dalla polvere del suolo, ma è il soffio divino a trasformarlo in un essere vivente. Questa immagine sottolinea la sacralità della vita umana: ogni persona è una creazione unica, animata dal respiro stesso di Dio. Questo conferisce a ogni essere umano una dignità intrinseca e inviolabile, indipe