Oggi pomeriggio mi sono arrivate le prime copie della ristampa di un mio volume dedicato al Santo Rosario, e qui di seguito propongo alcune riflessioni...
Il perdono che apre alla vita eterna
Nel cuore della fede cristiana la meditazione dei misteri del Santo Rosario, rappresenta un cammino spirituale che aiuta il credente a contemplare sia i momenti fondamentali della vita di Cristo, sia della storia della salvezza. Tra questi, i misteri del Santo Rosario dedicati allo Spirito Santo, benché non presenti nella forma tradizionale delle quattro serie di misteri (gaudiosi, dolorosi, gloriosi e luminosi), si propongono come un approfondimento della Terza Persona della Trinità e della Sua azione nella vita del cristiano. Il terzo mistero dello Spirito Santo, in particolare, invita a meditare sul perdono dei peccati, un dono immenso che Dio offre a ogni uomo che si pente sinceramente e si apre alla conversione.
Il Vangelo ci insegna che la misericordia di Dio non conosce limiti, se non quelli posti dalla libertà dell’uomo stesso. Gesù, nel Vangelo secondo Matteo (12,31-32), ammonisce che “ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata”. Questa parola, spesso fraintesa, va compresa alla luce dell’insegnamento della Chiesa: il peccato contro lo Spirito Santo consiste nel rifiuto ostinato della misericordia di Dio, nel rifiuto di lasciarsi perdonare. È il chiudersi volontariamente alla grazia, è disperare della possibilità di essere salvati. In questo senso, non è che Dio non voglia perdonare: è l’uomo che, nel suo orgoglio o nella sua disperazione, si sottrae alla possibilità stessa del perdono.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al numero 1864, insegna che “non c’è limite alla misericordia di Dio, ma chi rifiuta deliberatamente di accogliere la misericordia di Dio mediante il pentimento respinge il perdono dei suoi peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo”. È dunque un invito a non chiudere mai il cuore alla speranza, a non credere mai che il male commesso sia più forte dell’amore di Dio. Anche il peccatore più lontano, se si apre alla grazia, può ricevere il perdono e la pace.
Per il credente, la vita terrena non è fine a se stessa, ma orientata alla vita eterna. Ogni giorno vissuto su questa terra è un’occasione offerta da Dio per camminare verso la pienezza della vita in Lui. Le fatiche, le prove, i momenti di smarrimento non sono mai senza senso, perché Dio accompagna il cammino di ogni uomo, anche quando sembra tacere. Non bisogna mai pensare che Dio si sia dimenticato di noi o, peggio ancora, che non esista. La fede ci insegna che Dio è vicino, soprattutto nel momento del dolore e della colpa, e che nulla è perduto finché nel cuore resta un barlume di desiderio di bene, un desiderio di tornare a Lui.
Questo mistero ci insegna dunque a confidare nella misericordia infinita del Padre, che ha mandato il Figlio per salvarci e ha effuso lo Spirito Santo per santificarci. È un richiamo a vivere ogni giorno nella consapevolezza che Dio è con noi e che nessun peccato, per quanto grave, può separarci dal Suo amore se ci apriamo al perdono. La speranza cristiana è fondata su questa certezza: che la vita terrena ha un senso solo se vissuta come attesa fiduciosa e operosa della vita eterna, dono promesso da Dio a chiunque persevera nella fede e nella conversione.
In questo cammino, lo Spirito Santo è il Consolatore e il Maestro interiore, che ci guida alla verità e ci sostiene nel combattimento spirituale. Il terzo mistero dello Spirito Santo ci invita così a invocare il dono del pentimento sincero, della fiducia filiale in Dio e della perseveranza nella fede, affinché nessuno si senta mai escluso dalla misericordia divina. (Carlo Silvano)
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