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Visualizzazione dei post da 2025

Presuntuosi e inconcludenti?

  Dal palco della Festa dell’Unità di Napoli , alle Terme di Agnano, il 1° ottobre 2023 , Vincenzo de Luca, P residente della Regione Campania, demolì il suo stesso partito: «Dentro il P artito Democratico c’è un tasso altissimo di presunzione. Ci sentiamo moralmente superiori, ma spesso siamo inferiori. Presuntuosi e inconcludenti». Non erano parole di un avversario, ma di un esponente conosciuto a livello nazionale e, all’epoca, il più votato del Pd in Italia, che parlava davanti alla sua stessa base. De Luca non usò giri di parole: dirigenti «maleducati», «imbecilli», correnti che si nutrivano di se stesse e un partito incapace persino di «organizzare una gita». Poi l’annuncio: «un’operazione verità», un giro per raccontare direttamente ai cittadini la sua idea di politica. Al netto dello stile ruvido, il punto era serio: se il Pd continuava a rifugiarsi nella retorica della superiorità morale senza produrre risultati concreti, se non affrontava il correntismo che paralizzava ...

«Signore, non sono degno…». Una preghiera che ci avvicina a Gesù

  «Signore, non sono degno…». Una preghiera che ci avvicina a Gesù   Durante la Santa Messa in Vetus Ordo, prima della Comunione, i fedeli insieme pronunciano la seguente preghiera:   «Dómine, non sum dignus, utin­tres sub tectum meum; sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea»,     ovvero: «Signore, non sono degno che Tu entri sotto il mio tetto; ma dì una sola parola e l’anima mia sarà guarita».   Sono parole brevi, ma molto profonde. Vengono dal Vangelo, quando un centurione — cioè un ufficiale romano — chiese a Gesù di guarire il suo servo malato. Non si sentiva degno di riceverlo in casa, ma aveva una grande fede nella sua parola. Gesù, colpito da questa fiducia, guarì il servo a distanza.   Nella Messa in Vetus Ordo questa frase è pronunciata con calma, spesso tre volte, ed è accompagnata da un gesto: ci battiamo il petto, come segno di umiltà. È un momento in cui riconosciamo che, da soli, non siamo all’altezza di ricevere Gesù, ma s...

La questione morale di Enrico Berlinguer: un’eredità per la nuova politica

  La questione morale di Enrico Berlinguer:  un’eredità per la nuova politica di Carlo Silvano Ho riletto in questi giorni l’intervista che Enrico Berlinguer rilasciò a Eugenio Scalfari nel luglio del 1981 su La Repubblica . Quelle parole, pur pronunciate più di quarant’anni fa, conservano una forza straordinaria e pongono ancora oggi domande cruciali a chiunque voglia fare politica con serietà e senso del dovere. Berlinguer non parlava della corruzione solo come un problema di malcostume o di disonestà personale, ma come di una vera e propria crisi della democrazia. Secondo lui, la corruzione era la conseguenza di un modo degenerato di concepire e gestire il potere pubblico, di una politica che aveva smarrito la sua funzione di servizio. Ciò che colpisce, rileggendo quelle righe, è l’attualità delle sue osservazioni. I partiti, diceva, si erano trasformati in macchine di potere e di clientela, scollegate dalla vita reale e incapaci di rappresentare realmente i cittadini. Una...

La crisi della Sinistra e il significato dell’astensionismo nei referendum: riflessioni in vista dell’8-9 giugno 2025

    La crisi della Sinistra e il significato dell’astensionismo nei referendum: riflessioni in vista dell’8-9 giugno 2025 di Carlo Silvano   Nei giorni 8 e 9 giugno 2025 gli elettori italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi: quattro di questi riguardano il mondo del lavoro, con l’intento di cancellare alcuni capisaldi del “Jobs Act”, e uno propone la modifica dei criteri per l’acquisizione della cittadinanza italiana. La campagna referendaria è sostenuta principalmente da forze della Sinistra politica, in particolare il Partito Democratico e il sindacato della CGIL. Tuttavia, a fronte dell’apparente rilancio di un’agenda progressista, emerge un dato inquietante: una crescente disconnessione tra le battaglie ideologiche di una parte della Sinistra e le reali priorità della società italiana. Il lavoro, senza dubbio, è una delle aree più critiche del nostro sistema socioeconomico. Eppure, i quesiti referendari sembrano affrontare...

Cittadinanza italiana: una questione parlamentare, non referendaria

    Cittadinanza italiana: una questione parlamentare, non referendaria di Carlo Silvano La disciplina della cittadinanza rappresenta uno degli snodi fondamentali della sovranità statale. Stabilire chi ha diritto a diventare cittadino, e in quali condizioni, implica decisioni di natura politica, giuridica e valoriale che incidono profondamente sulla struttura democratica e sociale del Paese. Per questo motivo, ogni discussione sulla riforma delle regole per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri deve essere affrontata in Parlamento e non può essere affidata a un meccanismo referendario, per sua natura sintetico e inadatto a gestire la complessità normativa e sociale del tema. Nel 2024 è stata lanciata un’iniziativa referendaria per modificare l’art. 9, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, che regola l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione. La proposta intende ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza leg...

Il profeta Maometto? Non fu mai un paladino della pace

  (immagine trovata in internet) Giustizia e potere nella Medina del VII secolo: il caso dei Banu Qurayza   Il profeta Maometto? Non fu un paladino della pace La figura di Maometto, fondatore dell’islam e profeta della rivelazione coranica, è stata nel tempo oggetto di letture profondamente diverse, che spesso oscillano tra la venerazione spirituale e l’analisi storica. Tuttavia, se si vuole comprendere il ruolo reale da lui ricoperto nella comunità di Medina nel VII secolo, è necessario andare oltre la narrazione religiosa e valutare anche il suo operato come capo politico e stratega militare. Uno degli episodi più emblematici in tal senso è quello che vide coinvolta la tribù ebraica dei Banu Qurayza, un evento che difficilmente può essere conciliato con l’immagine di un paladino della pace. I Banu Qurayza erano una delle tre principali tribù ebraiche di Medina e, come le altre, avevano stipulato un patto con Maometto e la nascente umma islamica. Tuttavia, durante la ...

Famiglia tra crisi e vocazione

  Famiglia tra crisi e vocazione Testimoniare la bellezza del progetto di Dio nell’epoca della frammentazione  di Carlo Silvano   In un contesto culturale che sembra voler ridefinire radicalmente le relazioni, i ruoli e persino l’identità dell’uomo e della donna, la famiglia cristiana si trova al centro di tensioni, interrogativi e sfide inedite. Quale visione antropologica ispira i nuovi modelli proposti dalla società postmoderna? In che modo la Chiesa può accompagnare le famiglie a vivere la loro vocazione in fedeltà al Vangelo? E come può una coppia cristiana essere oggi un segno profetico di comunione, stabilità e amore generativo? Qu i di seguito provo ad offrire delle riflession i attorno ad alcune domande decisive, ovvero : Quali attacchi subisce oggi la famiglia? Quali modelli alternativi propone la società? Come può una famiglia cristiana essere luce nel mondo? Con questo mio contributo spero di poter aiutare pastori, educatori e famiglie a discern...

Santo Rosario. Il perdono che apre alla vita eterna

  Oggi pomeriggio mi sono arrivate le prime copie della ristampa di un mio volume dedicato al Santo Rosario, e qui di seguito propongo alcune riflessioni... Il perdono che apre alla vita eterna Nel cuore della fede cristiana la meditazione dei misteri del Santo Rosario, rappresenta un cammino spirituale che aiuta il credente a contemplare sia i momenti fondamentali della vita di Cristo, sia della storia della salvezza. Tra questi, i misteri del Santo Rosario dedicati allo Spirito Santo, benché non presenti nella forma tradizionale delle quattro serie di misteri (gaudiosi, dolorosi, gloriosi e luminosi), si propongono come un approfondimento della Terza Persona della Trinità e della Sua azione nella vita del cristiano. Il terzo mistero dello Spirito Santo, in particolare, invita a meditare sul perdono dei peccati, un dono immenso che Dio offre a ogni uomo che si pente sinceramente e si apre alla conversione. Il Vangelo ci insegna che la misericordia di Dio non conosce limiti, se non...

2. Messa in Vetus Ordo, "Lavami, Signore": il significato dell’aspersione all’inizio della Messa tridentina

  "Lavami, Signore":  il significato dell’aspersione  all’inizio della Messa tridentina  All’inizio della Santa Messa secondo il rito tridentino, il sacerdote può compiere l’aspersione con l’acqua benedetta, un gesto liturgico che ha un profondo significato spirituale e teologico. Questo rito, noto come Asperges , avviene prima della Messa vera e propria, in particolare la domenica, e rappresenta una purificazione simbolica del popolo di Dio prima di entrare nel mistero del Sacrificio Eucaristico. Le parole pronunciate durante l’aspersione (“ Asperges me, Domine, hyssopo, et mundabor; lavabis me, et super nivem dealbabor ”) sono tratte dal Salmo 50, il grande salmo penitenziale di Davide, e traducono il desiderio dell’anima di essere purificata da ogni peccato. Il significato liturgico di questo gesto è chiaro: prima di entrare nel Santo dei Santi, occorre purificare mente e cuore. L’acqua benedetta, segno sacramentale del Battesimo, ci ricorda che siamo stati lavat...